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  • La Us Navy: "Salute a rischio per i militari a Napoli". Distribuito un promemoria anti-rischi

    di Alessandro Migliaccio
    Una volta, nella Nato di Bagnoli, si vendevano delle magliette simpatiche con su scritto "I survived Naples": "Sono sopravvissuto a Napoli". Sullo sfondo, sotto la scritta, un disegno che ritraeva il caos della città partenopea con traffico e smog in grande evidenza. Le t-shirt, molto ironiche, facevano sorridere ma purtroppo, a quanto pare, gli americani davvero pensano che vi siano concreti rischi per la salute di chi vive a Napoli. Compresi i militari in servizio alla Nato. E così, la Marina degli Stati Uniti (Us Navy) ha annunciato l'intenzione di assumere ed inviare alla base Nato di Napoli un ispettore per controllare la qualità dell'aria e dell'acqua e creare un collegamento con le autorità sanitarie italiane. Lo scopo è quello di salvaguardare la salute dei militari americani in una città conosciuta per i problemi di spazzatura ed inquinamento. In particolare, come si legge su un sito americano di informazione militare "Stars and Stripes", le preoccupazioni nascono dall'esposizione dei militari a "sostanze chimiche pericolose presenti a Napoli".
    La Us Navy ha recentemente completato uno studio sulla salute dei suoi militari in Italia durato tre anni per determinare se i militari americani che vivono a Napoli e le loro famiglie corrono rischi per la presenza di spazzatura in strada ed altri agenti inquinanti che pregiudicano anche l'acqua che sgorga dalle fontane. La Marina statunitense, dunque, ha attuato una serie di "processi duraturi" volti a mitigare i potenziali problemi connessi con il fatto di vivere a Napoli ed ha consigliato ai militari in servizio alla Nato di Bagnoli di cucinare solo con acqua in bottiglia ed attuare una serie di norme rigorose per preservare la loro salute. A tale scopo, finora, la Us Navy ha speso 30 milioni di dollari complessivamente per effettuare le analisi scientifiche dell'aria e dei sistemi di monitoraggio meteorologico, la distribuzione di acqua imbottigliata i propri militari a Napoli ed il trasferimento di 60 famiglie dalle case considerate "non sicure", secondo diversi funzionari intervistati.

    Ai militari che in futuro dovranno trasferirsi a Napoli, inoltre, saranno date lezioni ed informazioni anche online sulle regole di sicurezza da seguire e far seguire ai loro familiari prima di trasferirsi a Napoli. Per loro, la Marina americana è impegnata nella pubblicazione di un depliant, un programma tutorial da utilizzare come un promemoria di salvaguardia contro alcuni dei rischi potenziali per la salute dovuti al fatto di trasferirsi a Napoli. Già dal novembre del 2008, ai militari americani non è più permesso di fornirsi di acqua da pozzi non autorizzati a causa del rischio per la presenza di contaminanti.

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