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  • Referendum: a Napoli niente quorum

    E' stato raggiunto il quorum per i quattro referendum abrogativi, con percentuali poco sopra il 57% per i quesiti sull'acqua e poco sotto il 57% per nucleare e legittimo impedimento, come dice il sito del Viminale.
    C'era stata incertezza nelle ultime ore, perché per ottenere il quorum senza il voto degli italiani all'estero occorreva una percentuale di votanti in Italia del 53,51%. Problema superato dal voto nazionale, ma timori confermati dal fatto che i primi risultati del voto all'estero stanno ritoccando al ribasso, di poco, le percentuali raggiunte in Italia.
    La percentuale dell'affluenza a Roma è stata del 60,6%, del 58,9% nel Lazio, come nel Veneto. Le altre regioni vedono in testa il Trentino Alto Adige con il 64,6%, precedendo di poco Emilia Romagna (64,1) e Toscana (63,6). Quarto posto per le Marche (61,6), davanti a Valle d'Aosta (61,1), Liguria (59,4), Umbria (59,2), Piemonte (59), Molise e Sardegna (58,6), Friuli Venezia Giulia (58,2), Abruzzo (57,5), Lombardia (54,4), Basilicata (54,3), Sicilia (52,7), Puglia (52,5), Campania (52,3) e Calabria (50,4).
    Quorum non raggiunto in otto province: sette al Sud e una al Nord. Il dato più basso di votanti si è registrato nella provincia di Crotone con il 45,1%. Seguono in ordine crescenteVibo Valentia con il 46,7%, Sondrio con il 48,6%, Trapani con il 48,7%, Reggio Calabria con il 49,3%, Catania e Caltanissetta con il 49,9%.
    Fra le 12 grandi città, quorum mancato a Napoli (49,3%), Palermo al 48,5% e Catania al 43,2%. La palma per l'affluenza va a Firenze (65,0%), un decimale sopra Bologna con il 64,9%. Alta percentuale a Roma, dove ha votato il 60,6%, inferiore aGenova con il 61,2% e Venezia con il 60,8% ma superiore a Torino con il 60,1% e nettamente più alta rispetto a Trieste con il 54,7%, a Milano con il 52,1% e a Bari con il 51,2%.
    Gli scrutini parlano di percentuali bulgare in favore di tutti e quattro i referendum abrogativi, con i sì oltre il 95% per i quesiti sull'acqua e poco sotto per gli altri due referendum.
    Adesso, il Capo dello Stato Napolitano dichiarerà l'abrogazione. L'esito dei referendum, con l'abrogazione delle norme sottoposte alla consultazione popolare, avrà un seguito amministrativo nei prossimi giorni. Il risultato sarà ratificato dall'apposito Ufficio presso la Corte di Cassazione, poi il Presidente della Repubblica, con un suo decreto, dichiarerà l'avvenuta abrogazione delle norme sottoposte a referendum. Il decreto sarà pubblicato immediatamente in Gazzetta Ufficiale e l'abrogazione avrà effetto dal giorno successivo a quello della pubblicazione del decreto.

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